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    Comprare una nuova auto è sempre stato considerato come una delle più grandi emozioni di ogni ometto che si rispetti. La sensazione di sicurezza fornito dalla carrozzeria lucida e dall’odore di pulito ha sempre fornito un’isola felice per tutti, per distanziarsi e sentirsi protetti dai fastidi altrui. Queste certezze, però, sono messe in dubbio dagli ultimi studi. Il crash test infatti non basta più a garantire l’impenetrabilità della propria vettura. La sempre maggiore connettività e l’accesso a funzioni online di tutte le auto degli ultimi anni potrebbe aprire un mondo ancora inesplorato ad ogni hacker con cattive intenzioni che potrebbe, senza nemmeno troppo sforzo, prendere il totale controllo delle automobili.

    Malgrado non siano ancora stati scoperti attacchi provenienti dall’esterno, alcune prove effettuate su alcune auto ha generato non poche preoccupazioni. Il caso Jeep Cherokee, ad esempio, è fra i più lampanti. Due studiosi improvvisatisi hacker, non solo hanno avuto accesso ai dati contenuti dalle centraline, ma sono riusciti in tutto e per tutto a prendere il controllo totale della vettura, non più controllabile dall’utente alla guida. Ma non solo Jeep, tutte le vetture della nuova generazione possono essere a serio rischio di attacchi. La grande quantità di tecnologia, non sempre derivante dallo stesso produttore e quindi difficilmente conoscibile potrebbe aprire nuove possibilità ai malintenzionati, come se aprissimo nuove porte nella nostra casa lasciando le chiavi attaccate.

    Oppure si pensi alla sempre più frequente presenza di scatole nere, fornite dalle assicurazioni e la quantità e la sensibilità di dati acquisibili penetrando quel dispositivo. Senza contare il quasi certo arrivo, nel prossimo futuro, di macchine totalmente a guida automatica. Pensa di rilassarti nel sedile e svegliarti a 100 km dalla destinazione prestabilita.

    FCA, la nuova holding del gruppo FIAT, ad esempio, ha assunto una squadra di hacker proprio per migliorarsi sotto questo punto di vista. Tra gli obiettivi principali del “Cybersecurity Incident Response Team” è presente, oltre a trovare le falle degli attuali sistemi, lo studio di un metodo per la protezione dei dati personali. Guidando automobili perennemente connesse online il costruttore potrebbe venire a conoscenza delle preferenze, delle strade percorse e ogni altro dato privato compiuto all’interno del veicolo.

    Insomma, nella creazione, gestione e sviluppo delle nuove auto dovrà essere necessariamente tenuta in considerazione la sicurezza informatica, tanto quanto quella del pilota alla guida. Perchè sia possibile una performante, e sicura, connessione su strada!

     

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